Il cane, il gatto e io

Mentre io sto qua seduto alla mia scrivania a spremermi le meningi per produrre articoli e libri, i miei animali di casa, Nina il cane e Mochi il gatto, se ne stanno a dormicchiare nelle loro cucce o vagano nella campagna adiacente.

Mentre io al mattino, quando mi sveglio, mi lavo i denti e mi faccio la doccia e la barba, loro continuano a sonnecchiare pigramente, e sono sempre puliti, con il pelo lucido e splendente.

Mentre io, dopo essermi lavato, cerco una camicia e un paio di pantaloni puliti da indossare, loro rimangono beatamente nudi giorno e notte.

Mentre io e mia moglie quotidianamente ci prepariamo la colazione e cerchiamo qualcosa da mettere sotto i denti, loro attendono più o meno impazientemente che le loro ciotole vengano riempite.

E quando finiamo di mangiare, a noi tocca lavare piatti e ciotole. Operazione da ripetersi tre volte al giorno.

Mentre noi per poter mangiare dobbiamo fare la spesa o coltivare l’orto, loro raccolgono ciò che noi e la natura offriamo loro.

Mentre io vado in posta, in banca, all’assicurazione, in comune, ascolto il geometra, consulto l’avvocato, mi reco dal notaio e dal commercialista ecc. ecc., loro restano a casa a giocare o a riposare.

Mentre io consulto freneticamente il mio smartphone per vedere i messaggi e le mail che mi sono arrivate o per leggere i post sui vari blog, loro continuano a riposare o tutt’al più gironzolano fuori casa annusando ogni angolo e brucando un po’ di erba.

Mentre io ogni quattro o cinque anni vado a votare per stabilire chi debba essere il mio capo (di zona, comune, provincia, regione o nazione), loro non hanno capi e vivono liberi e sereni.

Mentre io leggo per imparare o guardo la televisione per informarmi, loro restano silenti e paiono sapere tutto.

Mentre io e mia moglie ci relazioniamo con amici e conoscenti usando un linguaggio misurato e facendo attenzione a non urtare l’altrui suscettibilità, loro abbaiano e miagolano al mondo senza remore o complessi.

Mentre io percepisco l’avanzamento della vecchiaia e ad esso abbino l’inevitabile pensiero della fine, loro invecchiano senza pensare al futuro, vivono in un eterno presente.

Chi è dunque superiore tra me e loro? Chi vive in modo più consono a quanto Madre Natura aveva stabilito per le nostre specie?

Sento risuonare in me le parole di Nietzsche nell’aforisma 224 de “La Gaia Scienza”:

«Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l’animale delirante, l’animale che ride, l’animale che piange, l’animale infelice

Ma non posso concludere queste brevi note inneggianti alla perfezione del mondo naturale e deprecanti la stolta condizione umana senza considerare anche gli aspetti negativi della vita di Nina e di Mochi.

Essi non vivono a fianco di loro simili. Essi non possono riprodursi. Essi non mangiano ciò che offrirebbe loro la natura, ma si accontentano del triste contenuto di buste e scatolette. Essi non sono temprati ai rigori dell’inverno, ma il loro fisico è indebolito dal caldo di una temperatura sempre costante.

Ebbene, tutti questi gravi aspetti negativi della loro vita di animali domestici da chi e da cosa dipendono?

Non siamo forse noi che li isoliamo dai loro simili, che li leghiamo al guinzaglio, che li facciamo sterilizzare per non avere il fastidio di convivere con le loro avventure amorose e con i frutti dei loro accoppiamenti, che li cibiamo con alimenti artificiali, che li rinchiudiamo tra quattro mura se dobbiamo lasciarli soli, che li costringiamo a convivere con tante altre abitudini per loro ben innaturali?

Certo, li amiamo. Pensate cosa faremmo se li odiassimo!

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https://ugobardi.blogspot.com/2020/02/il-cane-il-gatto-e-io.html

3 pensieri riguardo “Il cane, il gatto e io

  1. Carlo Maria Mele 3 aprile 2020 — 9:46

    Buongiorno, è tutto vero quello che dice nella sua riflessione e concordo pienamente.
    Da sempre mi sono circondato di animali, cani, gatti, pappagallini, tartarughe, criceti … e gli ho sempre amati, educati ed assistiti, anche accompagnandoli nel loro ultimo viaggio; conservo di loro tanti ricordi, ho cercato comunque di rendere loro una vita il più possibile vicina alla natura nel rispetto della loro specie.
    Come lei ho scelto di vivere in collina, al confine con boschi e specie selvatiche che vengono a farmi visita e che osservo, a distanza per non interagire (come mi piacerebbe), per non dare l’impressione che la “scimmia nuda”, come definita da Desmond Morris, sia buona ed amichevole.
    Seguo i suoi articoli ed il vostro sito con interesse e condivisione e, naturalmente, ho letto i suo primo libro!
    Appena questo momento difficile e critico sarà passato, voglio acquistare anche il suo secondo libro, grazie.

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    1. Grazie del suo commento. Le ho chiesto l’amicizia su Facebook, anche se ho visto che è già iscritto al Gruppo Cancrismo, e quindi siamo già in contatto. A breve uscirà anche il mio terzo libro, L’Impero del Cancro del Pianeta. Se mai dovesse acquistare i libri on line, lasci un commento: è sempre molto utile per indirizzare i potenziali lettori. Un’altra attività importante per diffondere la consapevolezza sulla nostra vera natura è quella di far crescere il Gruppo su Facebook, invitando i propri amici ad aderire. Partecipi alle discussioni, ci faccia conoscere le sue idee. Solo così potremo crescere e agire per il bene della natura. Un caro saluto Bruno Sebastiani

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