Immagini 1 – 10

Immagini di cui vergognarsi – 1 – Montagna di teschi di bisonti americani sterminati dall’uomo bianco. Foto del 1870. I bisonti erano fonte di sostentamento per i pellerossa ed eliminandoli risultò più facile assoggettare le popolazioni locali. Inoltre si potè aprire il commercio alle carni grasse bovine provenienti dall’Europa.

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Immagini di cui vergognarsi – 2 – Forse la morte di un albero impressiona meno di quella di un animale, ma gli effetti della deforestazione, dal Brasile all’Indonesia, dalla Malesia al Paraguay, dal Guatemala alla Cambogia, al Laos ecc. sono devastanti per l’ecosfera. Secondo i dati della FAO, riportati nel cap. 2 de Il Cancro del Pianeta, solo il 40 % delle terre emerse non desertiche è ancora ricoperto da foreste, e questa percentuale diminuisce di anno in anno. Ciò significa che abbiamo già distrutto oltre il 60% del manto verde che ricopriva il nostro pianeta.

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Immagini di cui vergognarsi – 3 – Nel 1958 in Cina fu lanciata la Grande Campagna anti Passeri. I poveri uccelli erano accusati di mangiare i chicchi di grano e di riso. Per combatterli fu mobilitato il popolo, che invase le campagne e attaccò i passeri con ogni mezzo, dalle urla allo scuotimento degli alberi, dalle fionde ai fucili. Si calcola che in breve tempo furono uccisi oltre otto milioni di uccellini. Le campagne divennero silenziose, ma, in assenza dei loro predatori naturali, locuste, cavallette e altri insetti dannosi per l’agricoltura iniziarono a moltiplicarsi e la Cina andò incontro ad una delle peggiori carestie della storia.
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Immagini di cui vergognarsi – 4 – Il ‘900 è stato il secolo della plastica, la prima materia costruita interamente dall’uomo e di cui il cancro del pianeta andava tanto fiero. Poi si è accorto di non essere in grado di smaltirla ed ha iniziato a gettarla ovunque, in terra e in acqua. Negli oceani si sono formate enormi isole galleggianti, e gli uccelli e i pesci la mangiano e muoiono, anche perché l’inquinamento non consiste solo di rifiuti percettibili, ma anche di insidiose microparticelle. Ciononostante nel 2015 nel mondo è stata prodotta plastica per 322 milioni di tonnellate, e le produzioni di anno in anno si accumulano.
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Immagini di cui vergognarsi – 5 – Nell’800 furono uccise circa 300.000 balene, per scopi alimentari e per ricavare l’olio con cui illuminare le città. Nel ‘900, nonostante la sostituzione dell’olio di balena con altri combustibili (e poi con l’elettricità), la strage si intensificò e il numero di cetacei uccisi superò i 2.800.000. Quando le varie specie rischiavano ormai l’estinzione, nel 1986, un accordo internazionale cercò di fermare il massacro. Ciononostante Paesi come Norvegia e Giappone continuano a cacciare le balene. Ormai le balenottere azzurre, i più grandi animali mai apparsi sulla Terra, sono meno di 12.000. Nelle isole Fær Øer durante la caccia ai globicefali (o balene pilota) vengono uccisi anche molti delfini.
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Immagini di cui vergognarsi – 6 – Nel 1950 il 29 % della popolazione mondiale abitava in città e il 71% in campagna. Nel 2014 queste percentuali erano diventate del 54% e 46%. Nel 2050, quando nel mondo vivranno 9 miliardi di persone, saranno del 66% e 34% (6 miliardi in città e 3 in campagna). Le megalopoli sono dunque destinate a crescere, più di quanto queste immagini non mostrino già con drammatica evidenza. Vale dunque la pena di soffermarci ad osservare le foto di qualche città. In questo post alcune tra le più ampie e “progredite”, in un prossimo post vedremo il risvolto di emarginazione, povertà e miseria che si nasconde negli slum e in un successivo ci soffermeremo sull’inquinamento ambientale che avvelena le metropoli. Tutte queste foto evidenziano uno stadio ormai molto avanzato del cancro del pianeta.
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Immagini di cui vergognarsi – 7 – Ed ecco il risvolto “brutto” delle megalopoli, gli orribili slum in cui vivono centinaia di milioni (miliardi?) di persone. Il fenomeno (grattacieli e slum) è un tutt’uno, si chiama urbanizzazione ed è uno stadio molto avanzato del melanoma che affligge il pianeta terra.
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Immagini di cui vergognarsi – 8 – L’aria, il bene indispensabile alla vita, è fortemente compromessa nelle grandi città. In alcune si respira un po’ meglio, in altre un po’ peggio. Ecco le terribili immagini di ciò che miliardi di cittadini inspirano ogni giorno.
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 Immagini di cui vergognarsi – 9 – Per far posto agli allevamenti di gamberetti in Indonesia, Cina e in altri Paesi vengono abbattute le foreste di mangrovie, poste dalla Natura a presidio delle coste e habitat riproduttivo di molte specie di pesci. Una volta libero di sfogarsi contro la costa, il mare ha iniziato a sommergere il litorale, allevamenti e villaggi di pescatori compresi. Un’altra prova di come le opere dell’uomo possano rompere l’equilibrio dell’ecosfera ma non possano ricomporlo.
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Immagini di cui vergognarsi – 10 – Ecco le immagini simbolo dei danni provocati dai combustibili fossili. La storia del petrolio inizia nel 1859 con l’apertura del primo pozzo in Pennsylvania (vedi foto). In meno di due anni vennero aperti oltre 340 pozzi e nel 1870 nacque la prima compagnia petrolifera, la Standard Oil di J. D. Rockefeller, l’odierna Esso. Da allora la vita sul pianeta è cambiata e la distruzione della biosfera da parte dell’uomo ha subìto una incredibile accelerazione. Il pittore Mario Giammarinaro ha saputo cogliere nelle sue opere la tragicità di questa situazione. Una sua mostra è stata presentata con un video dal titolo “L’uomo, cancro del pianeta Terra” (vedi su Youtube).

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